Torna d'attualità la proposta di dare anche agli immigrati residenti in Italia da un tot di anni (si parla di 5 o 6) il diritto di voto per le elezioni amministrative - ovvero comunali, provinciali, e regionali. Già Fini ne aveva parlato cinque anni fa, nel 2003, mentre adesso è Veltroni a prendere l'iniziativa e a annunciare per i prossimi giorni una sua proposta di legge costituzionale sul tema.
Gli immigrati a cui si rivolge la proposta sono persone residenti stabilmente in Italia da qualche anno - e quindi presumibilmente con una casa e un lavoro -, in regola con i documenti (non clandestini), e verosimilmente con una sufficiente conoscenza dell'italiano.
Dal 2001 i cittadini italiani residenti all'estero - molti dei quali in Italia non ci sono neanche mai stati - possono votare alle elezioni politiche e ai referendum, potendo quindi contribuire a decidere la linea politica del paese (e anche essere determinanti, come successo nelle scorse elezioni del 2006).
Se persone mai state in Italia possono quindi eleggere il nostro Parlamento perché non dovrebbero altre persone residenti in Italia, paganti le tasse e contribuenti alla nostra economia poter scegliere il proprio sindaco e il proprio presidente di provincia e regione?
Questa proposta ha quindi il mio completo appoggio, anche perché sarebbe un passo importante verso una vera integrazione degli immigrati nella nostra società.
8 commenti:
io farei una cosa ancora fatta meglio
cittadinanza italiana piena dopo 5 anni che vivi elavori qui + esame + 500 €
esattamente uguale al modello olandese
Questa volta Walter ha sbagliato.
Non c'è assoluta necessità o urgenza di proporre una legge di questo tipo. Mi dispiace che dopo un periodo di mancanza assoluta di proposte da parte del PD il nostro segretario se ne esca con questo tema. Sembra proprio che per recuperare voti dobbiamo allargare la base elettorale. Dobbiamo invece puntare su politiche e proposte in grado di attrarre elettori moderati!
Io sono pienamente d'accordo, sia con il post che con la proposta rilanciata da Walter Veltroni. Già Fini aveva a suo tempo avuto modo di porre la questione con tutta la sinistra d'accordo. La LEga allora frenò. Oggi, seppur indirettamente, pure.
E' necessario, oltre che giusto.
Benvenuti a daniele e ad anonimo (chi sei?)!
Daniele, non sono d'accordo con te, questa proposta è molto importane, non è vero che sia fatta solo per prendere i voti degli immigrati. Chi l'ha detto che gli immigrati voterebbero tutti Pd?
Purtroppo sembra che questa proposta verrà affossata: nonostante quanto detto tempo fa da Fini, An sembra scettica, la Lega è ovviamente contro, Di Pietro pure, l'Udc non si capisce: Casini dice che sarebbe razzista non concederlo, mentre Volontè è completamente contrario. Staremo a vedere.
Peppo, se già la proposta di Veltroni è poco attuabile in Italia, figuriamoci la tua.
eh oh, non ho detto cosa è attuabile, ho detto cosa farei io :D
sì sì, certo, io ero solo un po' più realista...
Pienamente d'accordo, dovrebbe essere loro diritto.
Non è garanzia di integrazione, certo. Tanto potrebbe venire con il riconoscimento di titoli di studio stranieri (con un "controllo qualità", s'intende): al momento, credo che la massima aspirazione per un kosovaro laureato possa essere una pompa di benzina.
Molto poteva venire con la proposta, purtroppo bocciata, di porre un limite agli stranieri nelle classi scolastiche. Ci vuole un bel coraggio a dire "su ragazzi integratevi" in una scuola-ghetto dove di italiano c'è (forse) solo il maestro
Non è garanzia di integrazione, ma di sicuro sarebbe un primo passo.
Posta un commento